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La mente modifica lo stato fisico del cervello

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Guido Brunetti

La mente modifica lo stato fisico del cervello

 

 Numerosi esperimenti effettuati nel campo delle neuroscienze hanno dimostrato una realtà meravigliosa: non è solo il nostro cervello a modificare e plasmare il nostro pensiero, ma il nstro pensiero che modifica e plasma il nostro cervello (N.Doidge).

 

  Le ricerche di un laboratorio di stimolazione magnetica cerebrale a Boston hanno confermato che è possibile "modificare" l'anatomia del cervello, utilizzando gli stati mentali, ossia l'immaginazione. Chiudendo gli occhi e visualizzando un oggetto, ad esempio la lettera "a", l'area  cerebrale visiva si "attiva" come se stessimo effettivamente guardando la lettera "a". Le metodiche di "neuroimaging" rivelano che sia nell'azione che nell'immaginazione vengono attivate le medesime regioni del cervello.

 

  Immaginare un'azione non è quindi diverso dall'eseguirla.

 

 E' stato il premio Nobel Santiago Ramon y Cajal ad avanzare nel 1904 l'ipotesi che i pensieri ripetuti nell'esercizio mentale rinforzano e attivano le connessioni neurali. Tutto ciò che la mente, struttura immateriale, immagina lascia dunque tracce materiali.

 

 Ogni pensiero altera lo stato fisico delle sinapsi cerebrali. Immaginare, ad esempio, le nostre dita che si muovono lungo la tastiera di un pianoforte "modifica" i sistemi neurali del nostro cervello fisico. Un cervello che possiede il grande dono della neuroplasticità, la capacità di modellarsi e rimodellarsi continuamente in virtù di esperienze personali, fattori sociali e fattori ambientali.

 

   Questo fenomeno spiega, d'accordo con il grande neuroscienziato e premio Nobel Eric Kandel, perché la psicoterapia, condotta da professionisti altamente qualificati, lavora in profondità nel cervello e nei neuroni, modificandone la struttura.

 

   Gli arti fantasma e il dolore fantasma risiedono nella plasticità del cervello. Avviene che la mappa cerebrale che sopravvive alla parte del corpo compromessa continua a "voler ricevere" stimoli dall'esterno. Il dolore viene prodotto dalla mente e proiettato nel corpo (V.S.Ramaschandran).

 

 

 

 

 

 

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